Modena un anno dopo. Sono passati 365 giorni dal 19 gennaio 2014 quando la rottura di un argine del Secchia causò l’inondazione di diverse zone della città emiliana, la morte di una persona e danni molto ingenti. Peraltro, le stesse aree colpite dal sisma del 2012 e da altri pesanti eventi meteo.
Secondo quanto comunica la Provincia di Modena, per il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del nodo idraulico sono disponibili 210 milioni di euro: oltre ai 50 milioni per i privati, 15 milioni per 52 cantieri conclusi sugli argini dei fiumi, altri 23 milioni sempre per gli argini per interventi in corso di programmazione, 80 milioni per i danni alle attività produttive, 7 milioni e 400 mila euro per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate, delle strutture pubbliche sociali e sanitarie, religiose, sportive e dei beni di interesse storico-artistico. Le risorse rimanenti saranno utilizzate per ulteriori interventi di messa in sicurezza.
Delle 2.550 domande di contributo pervenute in Provincia, 2.340 sono risultate ammissibili (1.637 a Bastiglia, 575 a Bomporto, 68 a Modena, 9 a Camposanto, 4 a San Prospero, 35 a Mirandola, 12 a Castelfranco Emilia): fino ad ora, per i danni causati dall’alluvione sono state liquidate ai cittadini privati complessivamente 397 domande per oltre un milione e 880 mila euro e entro il mese di gennaio dovrebbero essere conclusi altri mille pagamenti a privati. I rimborsi già saldati finora sono così distribuiti: 178 a Bastiglia, 186 a Bomporto e 22 a Modena; altri 11 sono distribuiti tra i comuni di San Prospero, Camposanto, Mirandola e Castelfranco Emilia e riguardano anche i danni per la tromba d’aria 2013. Per quanto riguarda le imprese, per l’alluvione sono stimati, per l’area modenese, danni a circa 700 aziende e un centinaio per la tromba d’aria 2014.
Inoltre, sono già stati completati 52 interventi di messa in sicurezza degli argini per un investimento complessivo di oltre 15 milioni, mentre è in corso di progettazione la seconda fase degli interventi previsti dall’ordinanza, per ulteriori 23 milioni di euro. Gli interventi eseguiti hanno riguardato il ripristino di frane ed erosioni spondali, la ripresa di fenomeni di filtrazione, la risagomatura degli alvei ma anche la sistemazione degli argini danneggiati da tane di animali.